GUIDE ALTOPIANO

FORTE LISSER

ITINERARIO FORTE LISSER

L’architettura della Grande Guerra

IL FORTE LISSER

SCHEDA TECNICA

DIFFICOLTÀ: Facile, medio/facile in caso di neve con ciaspole.

DISLIVELLO: 300 m D+

TEMPO: 4 ore (3h passeggiata)

PERIODO: Tutto l’anno, in inverno è percorribile con le racchette da neve (ciaspole).

ACCESSIBILITÀ Adulti, Ragazzi.  Ideale per Scolaresche, Gruppi e Ass. d’Arma.

Con GUIDE ALTOPIANO accesso e VISITA GUIDATA in esclusiva all’interno della struttura.

Interessi del percorso

Storico

Il Forte Lisser è una fortezza militare situata a 1.633 metri di altitudine sulla sommità dell’omonimo monte, all’estremità orientale dell’Altopiano di Asiago 7 Comuni nel territorio comunale di Enego, in provincia di Vicenza. La fortezza italiana venne costruita tra il 1911 e il 1914, e faceva parte dello Sbarramento Brenta-Cismon con il compito di sbarrare l’accesso alla Piana di Marcesina e alla Valsugana orientale in caso di attacco austriaco. Durante la Grande Guerra, il forte ha avuto un ruolo marginale, e non sempre efficace,  e per questo è stato poco bersagliato dalle artiglierie austroungariche subendo per questo pochi danni e arrivando ai giorni nostri praticamente intatto.

Solo l’8 giugno 1916, alle ore 12.20, il forte  venne centrato da alcuni colpi austroungarici da 30,5 cm. Uno dei quali colpì di lato il blocco batterie senza esplodere. Con la fine dell’offensiva e il ritiro delle truppe austro-ungariche su posizioni più arretrate il forte si trovò di nuovo distante dal fronte. Il 13 novembre del 1917 durante la II° battaglia delle Melette, scatenatasi in seguito ai fatti relativi alla “Rotta di Caporetto”, e l’arretramento delle truppe italiane, fu occupato senza trovare alcuna resistenza dal III Battaglione del 81º Reggimento fanteria austro-ungarico. Rimase in mano degli imperiali che lo utilizzarono come deposito munizioni e materiali fino alla fine della guerra.

Oggi, il Forte Lisser è restaurato e visitabile; (per accedere all’interno si paga l’ingresso VEDI QUI’ quando è aperto). All’esterno invece è sempre visitabile, anche d’inverno con le ciaspole, offrendo un punto panoramico verso Cima Ortigara, il Monte Grappa e le Dolomiti.  Oltre che a piedi con una bella passeggiata è facilmente raggiungibile anche in mountain-bike o E-bike. La struttura in pietra locale sapientemente squadrata a mano è caratterizzata da interessanti scelte architettoniche. La fortezza è costituita  da un grande edificio di 63 m di lunghezza per 15,5 m di larghezza, alto quasi 10 m, anche se gran parte interrato, a scopo sia protettivo che mimetico. La struttura principale è composta: dal piano primo con le cupole corazzate girevoli (riproduzioni), la sala di comando, le riservette polveri e proietti. Piano terra con gli alloggi degli ufficiali e della truppa, la cucina, l’infermeria, il posto di guardia, l’armeria, le torrette mitragliatrici retrattili, il deposito munizioni, il magazzino, la sala dell’adunata, il confezionamento dei proietti e altro. Il piano interrato a una profondità di 12 m, si trovano la polveriera, le cisterne acqua ed il corridoio con binari. All’ esterno invece si possono vedere il  tipico fossato di gola, la parte esterna delle cupole e della cupola osservatorio, prese d’aerazione ed esplorare l’intera struttura.

Durante i vari restauri, rispetto ad altri siti, si è optato per importanti dettagli, come: la ricostruzione oltre delle torrette che ospitavano i cannoni di cui era armato, anche di una delle due torrette girevoli a scomparsa.

Il Forte Lisser come molte altre vestigia della zona, è stato inserito nell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine: “I forti dell’Altopiano”. 

Lo sapevi che:

 Il 2 giugno 1916 durante l’offensiva di primavera le batterie da 149 mm del Forte, due cupole erano ancora armate, aprirono il fuoco contro le truppe imperiali, il 27º Reggimento fanteria e il 2º Reggimento della Bosnia-Erzegovina, che attaccarono le Melette di Foza e il Monte Fior (I° Battaglia delle Melette). I tiri troppo corti, come scrisse anche il testimone oculare Emilio Lussu nel suo libro di memorie Un anno sull’Altipiano, colpirono però le nostre linee. Lussu, a tal proposito, scrive:

«Tutta la nostra artiglieria era caduta in mano del nemico: noi non ne avevamo più, su tutto l’Altipiano, neppure un pezzo. Solamente, dal forte Lisser, vecchio forte smantellato fin dal 1915, tiravano due pezzi da 149, e sempre sui nostri. Qualche giorno dopo, quel forte fu battezzato, dai nostri corrispondenti di guerra, il “Leone dell’Altipiano”.

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