GUIDE ALTOPIANO

MONTE ORTIGARA

ITINERARIO DEL MONTE ORTIGARA

Monte Ortigara, la Montagna Sacra il “Calvario degli Alpini”

Escursione monte Ortigara

IL MONTE ORTIGARA

SCHEDA TECNICA

DIFFICOLTÀ: Media, impegnativa se bagnato.

DISLIVELLO: 550 m D+. Quota massima 2105 m s.l.m.

TEMPO: 6 ore.

PERIODO: Tarda primavera, estate, inizio autunno.

ACCESSIBILITÀ: Adulti, Ragazzi dai 15 anni.

Interessi del percorso

Storico

Un’escursione storico-naturalistica sul Monte Ortigara offre un’esperienza unica per immergersi nella storia e nella natura dell’Altopiano di Asiago 7 Comuni. Il Monte Ortigara noto come il “Calvario degli Alpini”, è un luogo simbolico della Prima Guerra Mondiale, dove si svolse una delle battaglie più cruente mai combattute in montagna. In nessuna altra località si “respira la storia” come tra queste cime.

Il Monte Ortigara (zona Sacra) è uno dei monti più conosciuti e frequentati dell’Altopiano di Asiago. Teatro di uno dei più sanguinosi scontri durante la Iª Guerra Mondiale. L’offensiva italiana assunse il termine convenzionale “Difensiva ipotesi uno” meglio conosciuto però come “Battaglia dell’Ortigara”. L’obiettivo italiano era quello di riconquistare le vaste porzioni di territorio perse durante l’offensiva austro-ungarica del maggio 1916. L’offensiva italiana, guidata dal generale Ettore Mambretti, prevedeva un attacco lungo un fronte di 14 Km, su un terreno molto accidentato che variava tra i 1.700 e i 2.100 metri di altitudine, caratterizzato da condizioni difficili, tra cui la mancanza di risorse idriche. Si combatté tra il 10 e il 20 giugno del 1917, i famosi “20 giorni sull’Ortigara” e vide contrapposti l’esercito italiano e quello austro-ungarico in disumani scontri a oltre 2000 m di quota. Per la prima volta ci fu l’utilizzo congiunto di tutti i Battaglioni Alpini italiani in un unico “campo di battaglia”.

Il Monte Ortigara, a causa delle numerose vite perse in battaglia, soprattutto di reggimenti alpini, è stato soprannominato il “Calvario degli Alpini”. Oggi, il monte e i dintorni sono un luogo di memoria storica, dove si possono visitare monumenti e cimiteri di guerra vestigia di un tempo passato, inseriti nel progetto Ecomuseo e attraversati dall’Altavia della Grande Guerra per ricordare e tramandare alle generazioni future il sacrificio di quegli uomini.

Tutta la zona oggi fa parte di 1 dei 19 siti dell’Ecomuseo della Grande Guerra. Si possono notare i resti di imponenti opere difensive, trincee, postazioni in caverna, osservatori (Osservatorio Torino), oltre un complesso sistema di strade, mulattiere e centri logistici.

Oggi il Monte Ortigara non è solo un luogo d’escursionismo ma soprattutto un luogo di memoria e rispetto dove rendere il dovuto omaggio ai caduti ; una montagna Sacra alla Patria.

Ambientale

Salendo il versante si potrà ben notare il passaggio tra il limite superiore della vegetazione, dove l’Abete rosso lascerà lo spazio prima al Larice e poi al Pino Mugo. L’itinerario proposto offre anche una ricca varietà di flora e fauna caratteristiche dell’ambiente alpino. Significativa è la tipica geologia carsica con la presenza di numerose doline. Geologicamente, una dolina è una depressione o un’insenatura tipica delle regioni carsiche, formata dalla dissoluzione di rocce solubili come il calcare. Queste strutture possono variare notevolmente in dimensioni e profondità e sono spesso ricche di flora e fauna specifiche dell’ambiente carsico. Nei pressi della cima del monte Ortigara, durante la Prima Guerra Mondiale, la “dolina del Circo” venne trasformata in un importante caposaldo difensivo dell’esercito austro-ungarico, costruito per proteggere la Valle dell’Agnella e il Coston dei Ponari, naturali vie di passaggio per la cima della montagna.

Lo sapevi che:

“20 giorni sull’Ortigara” è un riferimento alla famosa canzone popolare della Prima Guerra Mondiale, associata alla Battaglia del Monte Ortigara. La canzone, conosciuta anche come “Tapum”, descrive la dura realtà dei soldati italiani durante la battaglia, evidenziando il lungo periodo di tempo trascorso in trincea senza possibilità di rotazione, il cambio, e le difficili condizioni di vita al fronte in alta montagna.

Il testo della canzone è un potente promemoria delle sofferenze e dei sacrifici dei soldati, e il ritornello “ta pum” imita il suono degli spari del preciso fucile austriaco Mannlicher M95, diventando un simbolo dell’esperienza dei combattenti. La canzone è stata interpretata e registrata da vari artisti nel corso degli anni, mantenendo viva la memoria di quegli eventi.

Ortigara

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