Monte Grappa, con un’altezza di 1.775 metri sul livello del mare, è una montagna di notevole importanza sia storiche che naturalistica situata nelle Prealpi Venete. È la cima principale del massiccio del Grappa, situato tra la valle del Brenta, la valle del Piave e il Feltrino. Il 15 settembre 2021, l’area del Monte Grappa è stata riconosciuta come Riserva della Biosfera dall’UNESCO per la sua conservazione e protezione ambientale.
Dal punto di vista floristico, la posizione geografica del monte Grappa, a ridosso della pianura veneta, ha favorito l’integrazione della vegetazione di macchia arbustiva mediterranea con le formazioni boreali montane come: la soldanella, il botton d’oro, la clematide e il fior di stecco. Molto interessanti sono le cosi dette specie illiriche, ovvero provenienti da oriente, in particolar modo dai balcani e che sul massiccio del monte Grappa che trovano qui il loro massimo centro di diffusione in Italia; tra queste: la rarissima Centaurea degli ambienti carsici (C. rupestris), Finocchiella di Gouan, Genista sericea, Citiso strisciante e molte altre. Anche la fauna è ricca e variegata, con abbondante presenza di rapaci diurni come , il falco pellegrino, la poiana, il gheppio, ma non passa inosservata neppure l’aquila reale. Presente anche gufo reale tra i rapaci notturni. Notevole la presenza del camoscio, buona distribuzione del Cervo e del Capriolo. Il Muflone anche se non autoctono, una volta abbondante oggi è in forte diminuzione.
Il Monte Grappa, divenne un teatro di scontri decisivi nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Interessante e caratteristica pure la geologia rivela che le rocce che compongono il massiccio del Grappa sono di origine marina, sollevate dall’orogenesi alpina, lo scontro tra la zolla africana e quella europea. Sulla montagna si possono trovare calcari oolitici di età giurassica, calcari nodulari e selciferi, e nelle parti più alte calcari di età giurassico-cretacica.
Durante la Grande Guerra, tra il 1917 e il 1918 il Massiccio del Grappa fu teatro di scontri cruciali. Dopo la disfatta italiana di Caporetto dell’ottobre 1917, il massiccio divenne un punto centrale e fondamentale della difesa italiana. Pur con gravi perdite la Cima e importanti caposaldi rimasero inespugnati fino alla vittoria definitiva nell’ottobre 1918. Si combatterono tre grandi battaglie: la Battaglia d’Arresto tra novembre e dicembre 1917, la Battaglia del Solstizio nel giugno 1918, e la Battaglia di Vittorio Veneto nell’autunno del 1918, che portò alla capitolazione definitiva dell’esercito Austroungarico e alla firma dell’armistizio il 4 novembre 1918.
Oggi oltre a centinai di vestigia e segni dell’epoca, sulla Cima a perenne memoria, “svetta” il Sacrario di Cima Grappa che conserva le spoglie di oltre 22.690 soldati, italiani e austriaci. Il museo storico della Guerra 1915-1918, situato all’interno dell’ex “Caserma Milano” presso Cima Grappa, offre ulteriori informazioni e cimeli della Grande Guerra.
Lo sapevi che:
“La Canzone del Grappa” è un inno patriottico italiano ancora molto conosciuto che risale però alla Grande Guerra. Fu composta di getto a Rosà presso villa Dolfin, il 5 agosto 1918, dal Comandante del IX Corpo d’Armata, generale Emilio De Bono, ispirato da una scritta anonima trovata sui muri di una casa nella Val Cismon, che diceva: “Monte Grappa tu sei la mia Patria”. La musica fu scritta dal capitano Antonio Meneghetti. Questa canzone divenne un simbolo di resistenza e amore per la patria per i soldati italiani durante la guerra. Ascolta la canzone: CLICCA QUI’.
Per maggiori informazioni e richieste personalizzate scrivi a: info@guidealtopiano.com – oppure telefona allo 340.7347864
