Il Forte Campolongo, situato ad una quota di 1720 metri sull’Altopiano dei Sette Comuni, fu costruito tra il 1912 e il 1914 dal Regno d’Italia come parte di un sistema difensivo contro l’Impero Austro-Ungarico. Il forte, armato con cannoni da 149 mm e mitragliatrici, era una delle strutture fortificate italiane più moderne dell’epoca.
Il Forte Campolongo costituiva con il Forte Verena e il Forte Corbin, la più diretta risposta alla linea dei forti austroungarici. Era una delle più moderne costruzioni operate dal Genio Militare italiano. Nel luglio del 1915 venne gravemente danneggiato, e poi distrutto quasi completamente il 15 maggio 1916 dai colpi che diedero inizio all’Offensiva di Primavera.
Durante la Prima Guerra Mondiale, il forte subì gravi danni. Nel luglio del 1915, fu colpito da un mortaio Škoda da 30,5 cm, e nel maggio del 1916, durante l’offensiva austro-ungarica di “Primavera” nota come “Strafexpedition”, fu quasi completamente distrutto da un obice austroungarico da 38 cm. Successivamente, il forte fu occupato dalle truppe imperiali fino alla fine del conflitto.
Oggi, il Forte Campolongo è stato restaurato e fa parte dell’Ecomuseo della Grande Guerra, offrendo ai visitatori una vista panoramica sulla Val d’Astico e sull’Altopiano. È un luogo di memoria che racconta la storia e le difficoltà di quel periodo.
Ambientale
La passeggiata si snoda sulla facile ex strada militare di servizio al forte; circondata da boschi di abete ricchi di sottobosco. Arrivando in prossimità del forte la vegetazione cambia repentinamente per cui si trovano molteplici specie termofile, come il faggio. La visita dello S-ciason ben introduce al carsismo dell’Altopiano dove molte voragini divengono “trappole” per la neve che si conserva tutto l’anno.
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